La metalessi o metalepsi (dal greco metálēpsis, «trasposizione») è una figura retorica molto rara che consiste in un particolare tipo di metonimia in cui il termine proprio è sostituito non con il suo traslato immediato, ma attraverso una o più metafore intermedie.
Secondo Lausberg è una manifestazione della sinonimia e consiste precisamente nell'utilizzare un sinonimo come tropo.
Secondo altri, invece, la metalessi è quel fatto retorico che si ha quando, per comprendere il senso o il significato di quanto è detto o scritto, bisogna passare attraverso uno o più anelli intermedi che vengono omessi:
Quella donna ha passato molte primavere" > primavere = "stagioni" = anni
La metalepsi, rispetto ad un gruppo di parole, può aversi tramite l'utilizzo di una costatazione di fatto per intendere un giudizio di valore:
"Lei dimentica quanto le è stato dato" = "lei non è riconoscente"
Più in generale, la sostituzione può avvenire anche con altre figure retoriche come la litote, l'allusione, l'ironia.
Esempio:
post aliquot aristas («dopo alcune estati», con il passaggio di significato da «resta di grano» (arista) a «raccolto» a «estate»)
(Virgilio, Bucoliche, I, 70)