giovedì 30 settembre 2010

Anastrofe

L'anastrofe (dal greco anastrophē, «inversione») o anteposizione è una figura retorica consistente nell'inversione dell'ordine abituale di un gruppo di termini successivi. È affine all'iperbato ma, a differenza di esso, non implica l'inserimento di un inciso tra i termini.

mercoledì 29 settembre 2010

Francesco Cataluccio

Francesco Cataluccio e' nato il 23/XII/1955 a Firenze dove si laureato in Filosofia nel 1981. Dal 1983 al 1986 ha fatto gli studi di dottorato presso l'Istituto di studi letterari (IBL) di Varsavia. Dal 1989 al 2009 ha lavorato nell'editoria: per sei anni alla Feltrinelli, come responsabile dei Tascabili e dei Classici, e poi ha diretto la Bruno Mondadori e in seguito la Bollati Boringhieri. Collabora al supplemento domenicale del "Sole24ore" e a "Lo straniero". E' autore di: Immaturita'. La malattia del nostro tempo (Einaudi, Torino 2004), tradotto in spagnolo (Siruela, Madrid 2006) e polacco ( ZNAK, Krak 2006) e La letteratura del Centro Europa, in : AA VV, Mappe della letteratura europea e mediterranea, vol. III, B. Mondadori, Milano 2002. A marzo del 2010 uscira' dall'editore Sellerio il suo nuovo libro: Vado a vedere se di l( meglio. Viaggio tra i fantasmi dell'Europa Centrale . Ha curato e introdotto le opere di Witold Gombrowicz, Ryszard Kapuscinski, Gustaw Herling, Bronislaw Geremek e il volume delle opere complete di Bruno Schulz, Le botteghe color cannella. Tutti i racconti, i saggi e i disegni (Einaudi, Torino 2001 e Siruela, Madrid, 2008).Tra le altre sue pubblicazioni: La storia contemporanea della Polonia e i suoi problemi , in "Quaderni della Fondazione Feltrinelli", Milano, n. 31, 1986; La Polonia e l'inizio della seconda guerra mondiale, in AA VV, Cinquant'anni dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, numero speciale di "Storia e memorie", Annali dell'Istituto Storico della Resistenza in Liguria, Genova 1990; Il destino della Polonia, in Europa 1700-1992. L'et$elle rivoluzioni, a cura di E. Castelnuovo e V. Castronovo, Electa, Milano 1991; L' eterno ritorno all'infanzia: Ernesto di Saba, in La nuova critica letteraria, a cura di A. Colasanti, Guaraldi, Rimini 1996; Lager e Gulag in Primo Levi, in: Nazismo, fascismo, comunismo. Totalitarismi a confronto, a cura di M. Flores, Bruno Mondadori, Milano 1998; Voce Polonia per l'aggiornamento del Dizionario geografico (Utet Torino 2000); Voci (Charta 77; Havel; Kuron; Michnik; Solidarnosc; Walesa) per l'Enciclopedia del comunismo, a cura di S. Pons (Einaudi, Torino 2007).

lunedì 27 settembre 2010

Ismail Kadare

Kadare è nato ad Argirocastro, città dell'Albania meridionale, dove trascorse l'infanzia e terminò la scuola superiore. In seguito si laureò nella Facoltà della Storia e Filologia presso l'Università di Tirana. Studiò per due anni letteratura mondiale all'Istituto Gorki a Mosca, ma fu costretto ad abbandonarli a causa del rapporto diplomatico complicato con l'Unione Sovietica. Tornato in patria, iniziò la sua carriera come giornalista in una rivista nota nel paese come Drita, ma in un breve tempo divenne noto e finì per dirigere Les letres albanaises.

Inizialmente si dedicò alla poesia, passione che aveva avuto da liceale, pubblicando varie raccolte aventi successo. Nel 1963 scrisse il primo romanzo, Il generale dell'armata morta, il quale non solo risultò la sua l'opera principale, ma gli diede una spinta per occuparsi soprattutto di questo genere. Negli anni settanta formava un trio con altri poeti albanesi, che elevarono in alto la poesia nel paese, ma limitandosi solo nella madre patria. Nel 1990 per esprimere pubblicamente a livello internazionale la propria disapprovazione nei confronti dell'immobilità della dirigenza comunista albanese, ha chiesto e ottenuto asilo politico in Francia, dove è noto anche come Ismail Kadaré. Trascorre la sua vita divisa tra Tirana e Parigi.

La sua opera letteraria è molto varia, ma i contributi maggiori sono nel campo della poesia e del romanzo.

Nel 2005 gli fu riconosciuta la prima edizione del Internationalen Booker Prize, mentre nel 2009 vince il premio Principe delle Asturie per la letteratura. Nello stesso anno gli è stato conferito la Laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione Sociale e Istituzionale dall'Università di Palermo, volutosi fortemente dagli arbëreshë di Piana degli Albanesi.

È stato quattro volte candidato alla selezione finale per il Premio Nobel, ed è membro d'onore all'Accademia Francese.

fonte Wikipedia

domenica 26 settembre 2010

Sandro Sinigaglia

Sandro Sinigaglia nacque a Oleggio Castello il 28 aprile 1921, compì gli studi ginnasiali ad Arona e liceali a Novarà, si laureò in Lettere presso l'Università di Milano nel ’47 dopo aver interrotto gli studi fra il ’43 e il ’45 per prendere parte attiva alla Resistenza nell'Ossola, continuandola tenacemente anche dopo il forzato espatrio nei campi di raccolta svizzeri. Intrecciò allora un legame che sarebbe divenuto ben presto fraterno e sarebbe stato l'amicizia di una vita, con Gianfranco Contini. Quindi entrò nell'industria meccanica di famiglia e ne diresse lo stabilimento di Premosello, nonostante la sua profonda vocazione letteraria: nacquero allora le liriche raccolte in Il flauto e la bricolla. Interrotta l'incombenza fastidiosa e innaturale, insegnò materie letterarie al Liceo scientifico rosminiano di Domodossola, fra il '54 e il '60; quindi lo abbandonò definitivamente trasferendosi, nel '69, a Milano ed entrando nella redazione dapprima della casa editrice De Agostini, poi della Ricciardi, dove si occupò della collana dei Classici italiani. Erano anche gli anni in cui si andava formando la sua seconda raccolta poetica, quella della Camerza gurgandina. Si ritirò infine nel '79 ad Arona, dove morì dopo breve malattia il 12 settembre del 1990. Persona fine e appartata, estranea alla mondanità della letteratura, distillatore delle più forti sensazioni della vita ma con un insuperabile pessimismo di fondo, coltivò scarse ma profonde amicizie e vastissime letture, soprattutto in ambito latino, italiano e francese antichi e moderni (Parigi era spesso meta di sue escursioni esplorative), con un forte gusto per gli scarti espressionistici della lingua. Per tutto ciò esercitò assai più la poesia che la prosa, con un crescendo di ricerche lessicali ed espressionistiche, fino agli exploits estremi del poemetto Virgiliana e degli altri componimenti dell'ultima raccolta.

venerdì 24 settembre 2010

Sara Pozzato

Sara Pozzato è nata a Este (Pd) il 14 febbraio 1977, ma da sempre vive a Padova, dove si è diplomata in flauto al Conservatorio. Ha dedicato molti anni alla musica e ora si sta laureando in Lettere Antiche all'Uni­versità degli Studi di Padova con una tesi in latino tardoantico. Suoi testi sono pubblicati in antologie e Declinazione d'affetti (LietoColle, 2009) è la sua opera prima

giovedì 23 settembre 2010

Dianella Bardelli

Mi chiamo Dianella Bardelli; vivo vicino a Bologna, in campagna; ho scritto due romanzi, uno dei quali di prossima pubblicazione, e ne sto scrivendo un terzo; scrivo anche poesie secondo il metodo dell’improvvisazione di poesia spontanea in un blog che aggiorno quasi quotidianamente: poesiaprosaspontanea.splinder.com

La tecnica della scrittura spontanea è quella inventata da Jack Kerouac e che lui ha teorizzato nel suo breve saggio: Fondamenti della prosa spontanea.

Sono profondamente convinta della validità di questo metodo, che è diventato, almeno per la poesia, il mio unico modo di scrivere; qualunque suggestione, ispirazione, particolare che mi colpisce lo traduco in un’improvvisazione, che a volte rivedo e correggo e a volte no.

Tengo anche corsi di poesia e prosa spontanea a Bologna e anche a casa mia in campagna; ne ho guidato uno ultimamente legato ad alcuni aspetti della meditazione buddista che mi è sembrato molto interessante.

Credo che la meditazione e la poesia e prosa spontanea abbiano in comune il fatto che attraverso esse possiamo diventare consapevoli del Qui e Ora, di quello che sta succedendo dentro di noi in questo momento, delle nostre percezioni.

Le poesie che seguono sono tutte frutto di improvvisazioni nelle quali ho espresso parole e immagini così come sono apparse nella mia mente; non ho mai cercato la parola giusta o bella, ma di fronte a qualcosa che ha catturato la mia attenzione ho focalizzato meglio la percezione che ne avevo, traducendola in parole “così come venivano in quel momento”.

martedì 21 settembre 2010

Paolo Valesio

Poeta, narratore e critico, Paolo Valesio nasce a Bologna dove si laurea. Ottenuta in seguito la libera docenza, Valesio si trasferisce negli Stati Uniti, dove insegna a Harvard, New York University, Yale e attualmente alla Columbia University nella città di New York, dove è titolare della Cattedra "Giuseppe Ungaretti" in Letteratura Italiana. Egli dirige la rivista Italian Poetry Review presso la Italian Academy for Advanced Studies in America (situata nel campus di Columbia), e collabora a riviste e giornali italiani.

Oltre a numerosissimi saggi, articoli, racconti e poesie sparse, Paolo Valesio ha pubblicato diciassette libri di poesia, due romanzi, una raccolta di racconti, e cinque libri di critica. Ha inoltre messo in scena un suo atto unico, e collaborato alla messa in scena di due opere teatrali tratte da due sue diverse raccolte di poesia. Da vari anni, Valesio è impegnato nella scrittura di cinque romanzi-diari, paralleli ma diversi, che costituiscono una Pentalogia narrativa ancora inedita (a parte alcune anticipazioni su riviste) e comprendente a questo punto piu' di 15.000 fogli manoscritti.

lunedì 20 settembre 2010

Il tempo invecchia in fretta

Tutti i personaggi di questo libro sembrano impegnati a confrontarsi col tempo: il tempo delle vicende che hanno vissuto o stanno vivendo e quello della memoria o della coscienza. Ma è come se nelle loro clessidre si fosse alzata una tempesta di sabbia: il tempo fugge e si ferma, gira su se stesso, si nasconde, riappare a chiedere i conti. Dal passato emergono fantasmi beffardi, le cose prima nettamente distinte ora si assomigliano, le certezze implodono, le versioni ufficiali e i destini individuali non coincidono. Un ex agente della defunta Repubblica Democratica Tedesca, che per anni ha spiato Bertolt Brecht, deambula senza meta a Berlino fino a raggiungere la tomba dello scrittore per confidargli un segreto. In una località di vacanze un ufficiale italiano che in Kosovo ha subito le radiazioni dell'uranio impoverito insegna a una ragazzina l'arte di leggere il futuro nelle nuvole. Un uomo che inganna la propria solitudine raccontando storie a se stesso diventa protagonista di una vicenda che si era inventato in una notte d'insonnia. I personaggi di questo libro disegnano l'ineffabile volto di una stagione. È la nostra epoca impietosa e futile, fatta di un tempo anfibio che non scandisce più la vita e del quale ci sentiamo ospiti estranei. Storie straordinarie che entrano in modo indelebile nel nostro immaginario, anche se non appartengono al piano dell'immaginario ma a una realtà di cui forse abbiamo perso il codice.

domenica 19 settembre 2010

Libertà

La parola "libertà" compare scritta per la prima volta su una tavola sumera cuneiforme col termine amargi, che vuol dire "ritorno alla madre", mentre si narra della rivolta del popolo contro il re tiranno. [1]

La libertà indica in generale, facoltà di vivere, di muoversi, di agire in modo autonomo, secondo la propria volontà e la propria natura, senza essere sottoposti a limitazioni e costrizioni. Se la società nasce dalla costrizione, è pur vero che da un minimo di iniziativa individuale può nascere la libertà.

Ma, parafrasando il Voangelo, potremmo chiederci: che cos'è la libertà?

sabato 18 settembre 2010

"Jimi" Hendrix

James Marshall "Jimi" Hendrix (Seattle, 27 novembre 1942 – Londra, 18 settembre 1970) è stato un chitarrista e cantante statunitense. È considerato uno dei più grandi chitarristi della storia della musica, oltre che uno dei maggiori innovatori nell'ambito della chitarra elettrica: durante la sua parabola artistica, tanto breve quanto intensa, si è reso precursore di molte strutture e del sound di quelle che sarebbero state le future evoluzioni del rock (come ad esempio l'heavy metal) attraverso un'inedita fusione di blues, rhythm and blues/soul, hard rock, psichedelia e funky.

Secondo la classifica stilata nel 2003 dal Rolling Stone Magazine è il più grande chitarrista di tutti i tempi.[4]

giovedì 16 settembre 2010

Felice Muolo

“Un’indifesa protagonista narra la sua storia di adozione, una trama dal tessuto apparentemente realistico ma infarcita di “straordinario”: Pragasi ha nove anni ma ne ha anche diciotto e novanta, grazie a quello “spirito del futuro” che tutti i bambini del mondo e di ogni epoca condividono.”
(F. Muolo, Quattro stracci, una rupia e una bambola di cartapesta, Fermenti ed.)

martedì 14 settembre 2010

A.Camilleri

A. Camilleri nasce nel 1925 a Porto Empedocle (Agrigento), figlio unico di Carmelina Fragapane e di Giuseppe Camilleri, ispettore delle compagnie portuali. Attualmente vive a Roma. Dal 1939 al 1943, dopo una breve esperienza in collegio (fu espulso perché lanciò delle uova contro un crocifisso) studia al liceo classico Empedocle di Agrigento dove nel 1943 otterrà la maturità senza fare esami, poiché il preside decise che sarebbe valso solo lo scrutinio a causa dell'imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate. A giugno dello stesso anno inizia, come ricorda lo scrittore, «una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere, di sangue, di paure.» Nel 1944 si iscrive alla facoltà di Lettere ma non consegue la laurea. Si iscrive al Partito Comunista Italiano e dal 1945 pubblica racconti e poesie, vincendo anche il Premio Saint Vincent. Dal 1948 al 1950 studia regia all'Accademia di Arte drammatica Silvio d'Amico e inizia a lavorare come regista e sceneggiatore.

lunedì 13 settembre 2010

Anno nuovo scuola nuova?

Anno nuovo, vita nuova, così recita il vecchio adagio che ci vedeva propensi a lasciarci tentare dall'idea della fortuna. Bene! Non so come ma dovremo porre rimedio ! E sarebbe anche ora vistro lo stato in cui versano le scuole.

domenica 12 settembre 2010

Francesco Forlani

Francesco Forlani, nato a Caserta nel 1967, a sette mesi, vive tra Parigi e Torino. Ha collaborato e collabora a riviste come Baldus (Milano), Atelier du Roman (Parigi), News from the Republic of letters (Boston) Reportage; è stato direttore artistico, dal 1995 al 2000, del magazine Paso Doble (Parigi); attualmente dirige la rivista letteraria Sud. Ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano: Autoreverse, Edizioni Ancora del mediterraneo. Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, 2002; Manhattan Experiment, Il manifesto del comunista dandy, Blu di Prussia, con le Edizioni La Camera Verde di Roma. Direttore editoriale per le edizioni Eumeswil si occupa del progetto Voices. Traduttore dal francese, Microfictions di Regis Jauffret, Eumeswil 2010, L’insegnamento dell’ignoranza, di Jean-Claude Michèa, Edizioni Metauro, 2005. Presente in Rete come redattore del più importante blog letterario, Nazione Indiana. Poeta, cabarettista e performer, è autore insieme a Sacha Ricci e Sergio Trapani dell’operetta Do you remember revolution, vincitrice nel maggio 2004 del festival multimediale “Norapolis” di Metz. Di prossima uscita, il secondo romanzo della trilogia degli alberghi, Turning Doors- La veranda di Montale. Conduttore insieme a Marco Fedele del programma radiofonico, Cocina Clandestina fa parte della nazionale scrittori Osvaldo Soriano Football Club (maglia numero sedici) di cui è uscita nel giugno 2010 l’antologia , Era l’anno dei mondiali, ( Rizzoli-Corriere della Sera )

sabato 11 settembre 2010

Guernica

Guernica è il titolo di un noto dipinto di Pablo Picasso, realizzato dopo il bombardamento aereo della città omonima durante la guerra civile spagnola da parte della Legione Condor, corpo volontario composto da elementi della tedesca Luftwaffe, il 26 aprile 1937.

giovedì 9 settembre 2010

Salvatore Martino

Salvatore Martino è nato a Cammarata (AG) il 16 gennaio 1940. At­tore e regista. Vive in campagna non lontano da Roma.



Ha pubblicato:

Attraverso l'Assiria, Terzo Millennio, 1969;

La fondazione di Ninive, Carte Segrete 1977 - Premio Ragusa;

Commemorazione dei vivi, Rebellato, 1979;

Avanzare di ritorno, Lalli, 1984 - Premio Pisa e Premio "Città di Arsita";

6 Poeti del Premio Montale Roma, 1985, All'insegna del Pesce d'oro - V. Scheiwiller;

La tredicesima fatica, Lacaita, 1987;

Il guardiano dei cobra, Cultura Duemila, 1992;

Le città possedute dalla luna, Editoriale Le Torri, 1998 - Menzione di merito al Premio Int.le "Città di Ostia" e Premio della Giuria ai Premi "Città di Penne" e "Alfonso Gatto";

Libro della cancellazione, Editoriale Le Torri, 2004;

Nella prigione azzurra del sonetto, LietoColle, 2009.

Nel 1998 ha vinto il Premio "Sikania" a Ragusa per la poesia inedita. Nel 1980 gli è stato conferito il Premio "Davide di Michelangelo". Nel 2000 il "Premio Int.le Ultimo Novecento" a Pisa, per la sezione Teatro e Poesia.

È direttore editoriale della rivista di turismo e cultura BelMondo e, dal 2002, conduce un laboratorio di scrittura creativa poetica presso l'Università di Roma Tre.

mercoledì 8 settembre 2010

I sapori del giallo

Venerdì 10 settembre inizia la rassegna I sapori del Giallo, col patrocinio del SIULP (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia) a Langhirano (Parma). Scrittori si alterneranno durante le tre giornate parlando dei loro libri, inoltre vi saranno proiezioni di film, concerti e tante degustazioni.

lunedì 6 settembre 2010

Profondità o superficie?

Siamo nell'era dei nuovi barbari dice Baricco, e pare esserne contento, ma è davvero così facile sbarazzarsi della profondità in favore di un orizzonte che seppure vastissimo, come quello superficiale, richia di annientare anche la nostra innegabile tridimensionalità?

domenica 5 settembre 2010

Personaggi

Scrivere perché? Perché sì, oppure perché è necessario, perché fa tacere la solitudine, tiene a bada la malinconia, la stanchezza, gli abbracci mancati, quelli negati, perché il tempo possa rimanere nuovo in una pagina segnata dalla parola che è solo umano appannaggio, per non morire, per essere sfiorati dal respiro di ciò che poteva essere e non è stato, per incidere nella storia un passaggio, il nostro, perché il tempo dia ragione anche di quelle vite che sembravano perdute e, invece, nel cuore di chi le scrive trovano un senso, da spiegare a chi le leggerà.

sabato 4 settembre 2010

come Dio comanda

Creme antirughe e poi maschere schiarenti, emollienti, lifting, botulino, e la paura di rimanere intossicati, insomma il viaggio nel mon do della cosmetica èuò essere un giro in un labiritnto senza vie d'uscita. Ma possibile che non ci si possa amare se non passando per il falso problema della bellezza?

giovedì 2 settembre 2010

Gherardo Bortolotti

Gherardo Bortolotti è un autore bresciano che si dedica alla letteratura sperimentale, ha pubblicato testi e traduzioni sia sul web che su carta. Nato nel 1972, ha all’attivo un e-book, Canopo, uscito nel 2005 (Cepollaro E-dizioni), la plaquette Soluzioni binarie (La camera verde) edita nel 2007 e il wee-chap tracce per dusie 103-197. Risulta tra i fondatori e i curatori di , uno spazio di ricerca artistico-letteraria a cui afferiscono – tra gli altri autori – anche Nanni Balestrini, Marco Giovenale e Andrea Inglese.

mercoledì 1 settembre 2010

Marco Bellini

Marco Bellini nasce in Brianza, dove ancora risiede, nel 1964.
Nel 2007 pubblica “Semi di terra” (LietoColle). Nel 2008 pubblica la plaquette “Attraverso la tela”
e per le Edizioni Pulcinoelefante la poesia “Le parole”.Nel 2010 pubblica “E in mezzo un buio veloce” (Edizioni seregn de la memoria). E’ in uscita in questi giorni il nuovo libro “Attraverso la tela” (La vita felice). Sue poesie hanno ottenuto riconoscimenti in diversi
concorsi, sono presenti in diverse antologie e sulle riviste “Ali”, “Le voci della luna” e “Poesia”.