domenica 26 settembre 2010

Sandro Sinigaglia

Sandro Sinigaglia nacque a Oleggio Castello il 28 aprile 1921, compì gli studi ginnasiali ad Arona e liceali a Novarà, si laureò in Lettere presso l'Università di Milano nel ’47 dopo aver interrotto gli studi fra il ’43 e il ’45 per prendere parte attiva alla Resistenza nell'Ossola, continuandola tenacemente anche dopo il forzato espatrio nei campi di raccolta svizzeri. Intrecciò allora un legame che sarebbe divenuto ben presto fraterno e sarebbe stato l'amicizia di una vita, con Gianfranco Contini. Quindi entrò nell'industria meccanica di famiglia e ne diresse lo stabilimento di Premosello, nonostante la sua profonda vocazione letteraria: nacquero allora le liriche raccolte in Il flauto e la bricolla. Interrotta l'incombenza fastidiosa e innaturale, insegnò materie letterarie al Liceo scientifico rosminiano di Domodossola, fra il '54 e il '60; quindi lo abbandonò definitivamente trasferendosi, nel '69, a Milano ed entrando nella redazione dapprima della casa editrice De Agostini, poi della Ricciardi, dove si occupò della collana dei Classici italiani. Erano anche gli anni in cui si andava formando la sua seconda raccolta poetica, quella della Camerza gurgandina. Si ritirò infine nel '79 ad Arona, dove morì dopo breve malattia il 12 settembre del 1990. Persona fine e appartata, estranea alla mondanità della letteratura, distillatore delle più forti sensazioni della vita ma con un insuperabile pessimismo di fondo, coltivò scarse ma profonde amicizie e vastissime letture, soprattutto in ambito latino, italiano e francese antichi e moderni (Parigi era spesso meta di sue escursioni esplorative), con un forte gusto per gli scarti espressionistici della lingua. Per tutto ciò esercitò assai più la poesia che la prosa, con un crescendo di ricerche lessicali ed espressionistiche, fino agli exploits estremi del poemetto Virgiliana e degli altri componimenti dell'ultima raccolta.