venerdì 30 ottobre 2009

Cattedrali

Edificare, costruire, creare, generare. C'è bisogno di tornare ad usare queste parole in un mondo che distrugge, annienta anche il minimo alito di vita, di pensiero, di bene, ma per creare, per edificare, per costruire ci vuole un progetto, dobbiamo tornare a mettere al primo posto l'essere umano.

giovedì 29 ottobre 2009

Vaccini speciali

Abbiamo convissuto con le "epidemie" di influenza da quando siamo nati, la nostra fu un'epoca in cui quella malattia non faceva più paura, ricordo mia nonna dire: "EH! Ci furono tempi in cui faceva paura, perché non c'erano antibiotici né altre medicine capaci di curarla" E noi, bambini con la febbre alta ci addormentavamo contenti di vivere in un tempo in cui il virus non ci faceva paura come l'aveva fatta ai nonni. Oggi quarant'anni dopo ci dicono che "dobbiamo avere paura della pandemia, che dobbiamo vaccinarci per un malanno che ... sappiamo tutti quello che ci dicono, quello che non sappiamo è dove sia cominciato il terrorismo mediatico per indurci a volere il vaccino. Quello che non sappiamo sono i nomi di quelli che guadagnano sulla pelle dei cittadini.

mercoledì 28 ottobre 2009

Havel havelim

Cosa vuoi che io faccia per te? E' una domanda diretta, senza fronzoli, senza mezzi termini, dobbiamo scegliere e non c'è spazio per l'incertezza, se poi è Gesù a farla allora conviene pensare prima di rispondere: ne va della vita.

martedì 27 ottobre 2009

Bolle di sapone

Tornare bambini. E chi non l'ha desiderato almeno una volta? Per ricominciare tutto da capo, da quel punto preciso in cui tutto è ancora possibile, dove non si sono ancora compiti quei passi che hanno segnato quel destino che oggi non è come vorremmo. Tornare bambini per dare spazio ai sogni, anche se è solo una bolla di sapone bellissima.

lunedì 26 ottobre 2009

Da dove?

Il pensiero messo in cantina a marcire, le speranze degli anni passati dimenticate come vecchi giocattoli di bambini, ormai rotti, inservibili. Eppure l'uomo è uomo per il pensiero, per la capacità di fare progetti, di costruire, di dare senso alle cose ma ora che tutto sembras finito: da dove cominciare?

domenica 25 ottobre 2009

Amori

Un libro e un film a confronto, entrambi hanno per protagonosta la storia di un amore fra un uomo sul viale del tramonto e una giovane donna-
In Gilead Il pastore John Ames sarà morto quando suo figlio aprirà la lettera che gli sta scrivendo. Siamo nel 1956, John ha 76 anni e sente che la fine è prossima. Dieci anni prima ha incontrato l'attuale signora Ames, molto piú giovane di lui. La donna aveva sofferto molto: il pastore se ne innamorò e in lui la ragazza ha trovato conforto e assistenza. Ora sembra proprio che siano felici, sotto ogni punto di vista. Il vecchio padre sente che il figlio di sei anni non potrà mai veramente conoscere la sua storia. A Gilead, Iowa, la città che non ha mai lasciato, Ames inizia cosí a scrivere una specie di testamento, la storia della sua famiglia. Racconta di suo nonno, un uomo impegnato nelle lotte contro la schiavitù, del padre pacifista durante la guerra di Secessione. E poi si chiede: cosa ho imparato io da tutti voi?
Nel fil di Woody Allenn "Basta che funzioni"
mette in scena un vecchio trombone (non tanto vecchio) ateista, disilluso, cinico e ironico (e discretamente miracolato dal destino che lo salva da un paio di tentativi di suicidio e soprattutto gli regala l’incontro con una deliziosa ragazza, molto più giovane di lui che lo ama al punto da sposarlo).

sabato 24 ottobre 2009

Per Venezia

Venezia, città di sogno fra cielo e mare, città di memorie e desideri, che non lascia indifferenti, o la ami o la odi, san Marco, la Fenice, e le calli e i ponti da attraversare è il sogno che vorremmo tutti salvare

venerdì 23 ottobre 2009

Riportando tutto a casa

Quando tutto diventa lustrini e promessa edonistica di felicità a basso prezzo, si nutre una generazione senza speranza. Questo sembra dire Lagioia nel suo "Riportando tuto a casa", in cui la storia recente (gli anni ottanta) è guardatz alla lente d'ingrandimento per potersene liberare, finalmente.

giovedì 22 ottobre 2009

Il nero della lavagna

Nascondere, negare, rifiutare, imperativi che guidano i nostri governanti. Al povero non si dà diritto non solo di cittadinanza ma di esistenza. Il pericolo è quello di creare generazioni di uomini e donne senza misericordia, senza cuore e togliere così speranza a ciò che c'è nel mondo di più umano: la carità.

mercoledì 21 ottobre 2009

Risvegli

C'è un tempo per ogni cosa sotto questo cielo, dice Qoelet; così il nostro tempo appare del tutto compreso nelle cose che possono accadere nel mondo, un tempo del pensiero "in coma", eppure questa che pare una visione pessimistica rivela un'idea, un barlume di speranza, se c'è un tempo per tutto allora ci sarà anche quello del risveglio. Speriamo che non tardi.

martedì 20 ottobre 2009

Il prezzo

E' caro il prezzo della povertà, della solitudine, della paura, caro il prezzo di eventi che ci fanno tutti più poveri, paurosi, soli, la morte di un bimbo luce degli occhi di una madre che da oggi non avrà più luce.

lunedì 19 ottobre 2009

Un calzino

L'uomo è per natura un animale politico, è il celebre incipit della Politica di Aristotele, per il grande pensatore cioè, l'uomo vive di relazioni è per antura portato a convivere, a stare con. Ma forse quelli erano bei tempi e di quell'uomo non resta che un calzino.

domenica 18 ottobre 2009

Inammissibile

Leggere il Vangelo, viverlo nella carne, incarnarlo, potrebbe significare l'inizio di un nuovo mondo, di un nuovo modo, potrebbe spalancare un abisso fra questa nostra storia che così spesso ci appare senza senso e una il cui senso sarebbe l'incontro con l'altro, un incontro che non fa più paura

sabato 17 ottobre 2009

Locali

Comincia a fare freddo, qualcuno di noi avrà i soliti problemi con la caldaia che non parte, o con le bollette troppo care, ma un tetto sulla testa ed una cena assicurata, ma per coloro che un tetto non ce l'hanno calore a volte è solo il nostro contributo, sempre troppo esiguo rispetto all'enormità dell'essere povero.

venerdì 16 ottobre 2009

Città e democrazia-

Democrazia e polis, il binomio sorto nella culla della cultura occidentale, nell'analisi di Edoardo Salzano mostra le crepe e la decadenza causata da un modo distorto di considerare il potere e la libertà.

giovedì 15 ottobre 2009

Ogni attimo

Ironico, pungente ma anche amaro il gustosissimo racconto di Emanuele Kraushar che coglie nelle mode, anche in quelle che si spacciano per sane e giuste, uno dei mali fra i più gravi del nostro tempo perchè colpiscono la credibilità del genere umano.

mercoledì 14 ottobre 2009

Nel nome del padre

Padri e madri che si fanno la guerra e i figli, vittime innocenti, spesso usati come proiettili contro l'ex, aspettano che nonostante il naufragio della loro famiglia, qualcosa pure si salvi, magari un rapporto sano con mamma e papà. Un libro che parla della ricerca di un equilibrio possibile nonostante la guerra.

martedì 13 ottobre 2009

E' come se ci fosse sempre stato

Difficile da dire il regno di Dio si lascia cogliere in immagini, invenzioni, intuizioni che rompono gli schemi consueti, della fede e della religione e aprono orizzonti di speranza.

lunedì 12 ottobre 2009

Viva la scuola

Settembre è il mese dell'uva, e così, a grappoli arrivano o ritornano i soliti problemi, i soliti discorsi, lo satipendio che non basta, il lavoro in bilico e la scuola che non funziona. La scuola è un problema grave e bisogna parlarne, purché la cura non risulti peggiore della malattia.

domenica 11 ottobre 2009

Franco Arminio

Terre brulle, desolate, solitarie, paesi immersi in orizzonti scarni, disadorni, accompagnano la penna di Franco Arminio che fa del paesaggio il simbolo di un'umanità in cerca, di un paese esangue che desidera essere felice, nonostante tutto.

sabato 10 ottobre 2009

Calendari

L'Italia pare diventato il paese dei balocchi, tv spazzatura, giochi a premi, sentimenti in piazza, pubblicità spinte e calendari. Un orrore senza fine ci sta invadendo, salviamoci almeno ctigmatizzando l'abbrutimento generale.

Armagheddon 3

"Il segreto è che l'immaginazione non prenda mai il potere, cioè non diventi parola d'ordine, non diventi programma obbligatorio; l'immaginazione , la fantasia, la creatività, di cui tanto si parla, devono contrapporsi a un elemento anche di routine di limitatezza di prevedibilità che rende la vita vivibile, guai se solo il prevedibile, ma se tutto è fantasia non si tocca niente, non si realizza niente" (Intervista a Italo Calvino)

Quale letteratura per il futuro?

giovedì 8 ottobre 2009

Herta Muller

Anche quest'anno un Nobel con sorpresa. Si apettava la vittoria di Amos Oz, Philip Roth, Thomas Pynchon e invece i prestigioso premino è andata ad una donna, poco conosciuta da noi, che ha combattuto il regime comunista e ha parlato degli ultimi, dei diseredati.

mercoledì 7 ottobre 2009

Le porte regali

Pavel Florenskij è una soggiogante figura di mistico, filosofo, matematico e teologo, quale poteva apparire soltanto in quella prodiga fioritura di genialità che si ebbe in Russia nei primi di questo secolo. Chi poté conoscerlo ha testimoniato dell'immenso potere che aveva la sua persona. Per decenni i suoi scritti furono, per molti russi, una leggenda - e inappagato il desiderio di ritrovarli. Oggi a poco a poco, e per vie traverse, essi ricominciano a filtrare, in Russia e in Occidente. Il mondo della pittura di icone, che Florenskij ci svela in queste pagine, rimarrebbe per sempre incomprensibile se lo si avvicinasse con i consueti strumenti della critica d'arte. Esente dalla prospettiva, incompatibile con la concezione della pittura dominante in Occidente dal Rinascimento in poi, l'icona presuppone una metafisica delle immagini e della luce. Ed è a questa metafisica che Florenskij ci introduce, scendendo poi in analisi storiche acutissime, che svariano dalla pittura fiamminga alle tecniche della preparazione dei colori, dalle forme dei panneggi al significato dell'oro e al nesso fra le icone e la liturgia della Chiesa orientale. Accompagnati da questa guida incomparabile, possiamo così finalmente varcare le ""porte regali"" dell'iconòstasi, ""confine fra il mondo visibile e il mondo invisibile"", luogo dove si manifesta una pittura sublime, in cui le cose sono ""prodotti delle luce".

Pavel Aleksandrovic Florenskij, Le porte regali. Saggio sull'icona, Adelphi

lunedì 5 ottobre 2009

Altrove

Morire. Forse non è un problema ma lo è la morte di coloro che amiamo. Di fronte alla loro morte ci sentiamo come di fronte alla morte della nostra storia, alla nostra stessa fine... o forse, forse, no.

domenica 4 ottobre 2009

Per bene

Tuto concorre al bene... o almeno dovrebbe eppure, invece, sempre più ci sentiamo circondati dall'indifferenza, dalla rabbia, dalla paura che si trasforma in violenza, forse per questo, quando qualcuno ci tende la mano senza secondi fini, ma solo in nome del bene ci sorprendiamo.

sabato 3 ottobre 2009

Messina

21 morti,
35 dispersi
400 sfollati. E poi il fango, la paura, il dolore, la rabbia per ciò che si poteva fare, e non è stato fatto

venerdì 2 ottobre 2009

Biancamaria Frabotta

Biancamaria Frabotta è nata a Roma nel 1946. Qui vive insegnando Letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università di Roma "La Sapienza". Dal 1981 al 1983 è stata redattrice della rivista femminile "Orsa minore". Dal 1989 al 1991 è stata redattrice della rivista "Poesia". Ha pubblicato i seguenti volumi di poesia: Il rumore bianco (Feltrinelli, Milano, 1982) Appunti di volo e altre poesie (La Cometa, Roma, 1985) Controcanto al chiuso (Rossi § Spera Editori, Roma, 1991) La viandanza (Mondadori, Milano, 1995, Premio Montale 1995) High Tide, Dublin, Poetry Ireland LTD, 1998 (versioni inglesi di poesie tratte da La viandanza) e Terra contigua (Empirìa, Roma, 1999).

Nel 1994 è iniziata la collaborazione con l'artista Giulia Napoleone con cui ha realizzato i libri d'arte Controcanto al chiuso (monologo teatrale con due incisioni di G.Napoleone, Edizioni della Cometa, Roma, 1994) Ne resta uno (sedici haiku con sei incisioni di G.Napoleone, Il Ponte, Firenze, 1996) e la cartella Sopravvivenza del bianco (con sei maniere nere di G. Napoleone, Scheiwiller, Milano, 1997). Ha inoltre pubblicato un romanzo, Velocità di fuga, Reverdito, Trento, 1989 (Premio Tropea 1989).

Per il teatro ha scritto la trilogia Trittico dell'obbedienza, Sellerio, Palermo, 1996. Nell'ambito di una vasta opera saggistica ha curato l'antologia della poesia femminile italiana dal dopoguerra ad oggi, Donne in poesia (Savelli, Roma, 1976), ha pubblicato Letteratura al femminile (De Donato, Bari, 1980) e Giorgio Caproni, il poeta del disincanto (Officina edizioni, Roma, 1993).

giovedì 1 ottobre 2009

Francesca Pellegrino

Francesca Pellegrino è nata a Taranto il 5.11.1974 dove nel 1993 ha conseguito il diploma tecnico di geometra. Ha sempre subito il fascino della poesia fin da età adolescenziale. A partire dal 2002 inizia frequentare il mondo poetico presente nel web fino a fondare nel 2005 con un gruppo ristretto di persone il portale di scrittura www.apostrofo.com vestendo le sorti di “responsabile del forum”. Nell'aprile del 2006 entra a fare parte del wikismo (wikipoesia) – progetto che intende sviluppare un'opera poetica collaborativa tramite la collaborazione di diversi autori che si lasciano contaminare dalle parole in un effetto a ragnatela – curato da Andrea Galli e Carlo Trotta dove ha pubblicato nel vol. 2 della wiki-poesia "La felicità è una piccola cosa" ed è diventata co-curatrice del vol. 3. "Le solitudini di Aradollo". Finalista per la seconda edizione del premio letterario IoScrivo di Giulio Perrone Editore. Presente in varie riviste letterarie tra cui niederngasse e arpanet ed attualmente redattrice del weblog ViaDelleBelleDonne http://viadellebelledonne.wordpress.com/. Autrice scelta per la collana promozionale "Donne in poesia " curata e promossa Elisa Davoglio.