lunedì 16 maggio 2011

Licenze poetiche

A Macerata, dal 19 al 22 maggio 2011, si svolge il decimo Festival internazionale di poesia, a cura di Alessandro Seri. Vi si possono troavare ospiti illustri, come Milo De Angelis, Gianni D'Elia, Roxana Crisologo, Moira Egan. Un'occasione per ritrovarsi e fare il punto sullo stato dell'arte.

domenica 15 maggio 2011

Scoperte postume

Le poesie di Carlo Gasperino scoperte nel 2010, senza che in vita fosse trapelato nulla. La grande qualità letteraria, riconosciuta, in una corrispondenza scoperta anch'essa dopo, da Benedetto Croce e Francesco Flora. Di Gasperino si sono occupati subito critici di alto livello. Le sue 76 poesie sono state pubblicate da Einaudi nel 2011. Una bella trovata di Antonio Fiori!

lunedì 9 maggio 2011

Roberta Degl’Innocenti

Una ricognizione di Giuseppe Panella, professore di letteratura alla Normale di Pisa su due opere di Roberta Degl’ Innocenti: Un vestito di niente, con prefazione di Paolo Ruffilli, Venezia, Edizioni del Leone, 2005; D’aria e d’acqua le parole, ancora con prefazione di Ruffilli, Venezia, Edizioni del Leone, 2009. Anche gli oggetti inanimati, si colmano di senso in una fosforescenza di colori e profumi che scatenano la forza della poesia, il significato di valore inestimabile della scrittura autentica.

Profeti di avventura

Un'altra puntata del romanzo online profeti di avventura: nello scenario della Palestina dei nostri giorni, la trama si dipana fra incontri imprevisti, violenze improvvise, amori; una catena di eventi in cui si cerca il significato dell'esistenza quotidiana, perché la scrittura non si riduce mai a un livello solo di interpretazione.

sabato 7 maggio 2011

Romanzo online

Continua la pubblicazione online del romanzo Profeti di Avventura, ambientato nella Palestina di questi giorni: un intreccio tra realtà e fantasia, tra storia e ideale, alla ricerca del senso della vita.

venerdì 6 maggio 2011

Anna Maria Curci

Inciampi e marcapiano è una silloge poetica in cui Anna Maria Curci utilizza varie forme di espressione poetica per rendere il chiaro e lo scuro della vita quotidiana, fermata in instantanee fissate con grande sapienza.
Ecco un esempio:

Imbatti: incontri davvero fortuiti?

Uno: Talia

Il primo incontro fu Talia, la sarta.
Cuciva maschere e costumi
per guitti veri e pei professionisti.
Grigio di vento e pioggia

era il mattino di Pasqua;
nel caglio dell’alba custodiva
un involto da asporto e procedeva
sicura e spedita, senza intoppi.

Mi stupii di vederla fuori dall’antro
ove tagliaccostavava pezze di tela ruvida,
pelle d’uovo e taffetà, talvolta shantung.
All’occhio esterrefatto replicò quieta:

«Da terza grazia mi hanno declassata, faccio
il lavoro sporco, dicono, ma d’oggi dono in
contrabbando tele tutte di un pezzo a chi
l’uniforme abbandona di stolido torpore».

martedì 3 maggio 2011

Cammina cammina

Un viaggio attraverso l’Italia da Milano a Napoli, nel 150° anniversario dell’Unità, con il desiderio di promuovere un itinerario di scoperta e di speranza. Questa seconda iniziativa delle Tribù d'Italia s'intitola Cammina cammina. La partenza è prevista il 20 maggio 2011 da Milano, l’arrivo a Napoli Scampia.

domenica 1 maggio 2011

Elena Sideri

Alcune poesie di Elena Sideri, tratte da La luce accesa, per i tipi dell'editrice Zona. Versi tenuissimi che si affacciano su un senso trasparente e senza alcun attrito. Ma si sprigiona qualcosa che supera la semplicità fine a se stessa, come scrive una commentatrice: Si tratta di impressioni minimaliste, senza nucleo centrale da sciogliere, senza variazioni di registri lessicali e verbali. Poesia semplice, fluida ,che ha qualche immagine forte, sempre verso la chiusa, che non viene lavorata fino a dare un senso di estraneità. Ma è come un canto in adagio, che non dilata mai molto le sensazioni,che ha un tocco d’ironia. Sembra racchiusa in attimi che improvvisamente appaiono eterni.

giovedì 28 aprile 2011

Creative writing

Sono utili i corsi di scrittura creativa? Non rischiano di omologare la scrittura, di eliminare le differenze indispensabili all'originalità dell'autore? Devono essere gratuiti - inserite nei corsi universitari, per esempio nella facoltà di lettere - oppure a pagamento? E se sono a pagamento, non c'è il pericolo che arrivi a scrivere solo chi se lo può permettere? Queste e altre domande troviamo nell'articolo pubblicato qui, prendendo spunto dall'uscita di un altro numero della serie Best New American Voices.

mercoledì 27 aprile 2011

Fantasy

Giovanni Agnoloni, saggista e traduttore, collaboratore del blog letterario La poesia e lo spirito è uno dei tre finalisti del Premio Italia 2011 con l'opera "Nuova letteratura fantasy", edita per i tipi di Sottovoce. Il Premio è organizzato dalla Convention Nazionale della Fantascienza e del Fantastico.

lunedì 25 aprile 2011

Vita e morte

Il confine tra realtà diverse non è sempre chiaro: la vita è fatta di sfumature, di angolazioni e prospettive che possono cambiare la visione delle cose. Perfino il discrimine tra l'essere vivi o morti può diventare mobile se a parlarne è la letteratura, con le sue possibilità infinite.

domenica 24 aprile 2011

Se Dio esiste

Giovanni Campus, è nato a Cervia, ma è di origini sarde. Si laurea in lettere classiche a Cagliari, discutendo una tesi sul problema della morte nei Ricordi di Marco Aurelio. Ha insegnato al liceo e vive a Roma. Qui una sua poesia che tratta il problema capitale dell'esistenza di Dio, della poesia e del senso del bene.

sabato 23 aprile 2011

Moglie o madre

Un'altra folgorante vignetta di Silvana Baroni, che sferza abitudini inveterate e pur sempre attuali. Chi non conosce la sindrome della suocera? Senza nulla togliere alle suocere sante e ai mariti devoti.

venerdì 22 aprile 2011

Habemus papam

Un film di cui tutti parlano e magari pochi hanno visto. Critiche da sinistra e da destra. Moretti non lotta più e non fa neanche ridere: sarà vero? Forse è solo un viaggio attraverso la fragilità umana, a qualunque livello, a qualunque latitudine del potere e della miseria di questo mondo.

giovedì 21 aprile 2011

Vieusseux

Si segnalano due iniziative che il Gabinetto Vieusseux: un'asta per il Giappone (opere dei maestri calligrafi paola Billi e Nicola Piccioli), fissata per mercoledì 20 aprile alle ore 17 nella Sala Ferri del Palazzo Strozzi, a Firenze; e la quarta edizione del Premio di diaristica e narrativa Raccontare la periferia, per valorizzare l'incontro tra esperienze diverse, caratteristico delle periferie urbane.

martedì 19 aprile 2011

Il peso della pianura

Nadia Agustoni è poeta che scava nell'umano, nel dolore, nella fatica di vivere, modellando una forma di straordinaria trasparenza e autenticità, sapendo che la verità della poesia è nel linguaggio, sempre più consapevole della sua autonomia. Qui alcuni versi della raccolta e un rimando a una silloge e a un'intervista.

lunedì 18 aprile 2011

Intervista a Dalessandro

Carmelo Pinto intervista Francesco Dalessandro: qui la prima parte. Una figura schiva e profonda confida le ragioni e i modi della sua poesia, a cominciare dalla memoria-dolore, per continuare con la necessità della scrittura, l'incidenza della vita quotidiana e via così in una serie di considerazioni mai banali e soprattutto autenticamente umane.

Intervista a Dalessandro

Carmelo Pinto intervista Francesco Dalessandro: qui la prima parte. Una figura schiva e profonda confida le ragioni e i modi della sua poesia, a cominciare dalla memoria-dolore, per continuare con la necessità della scrittura, l'incidenza della vita quotidiana e via così in una serie di considerazioni mai banali e soprattutto autenticamente umane.

domenica 17 aprile 2011

Leggi ad personam

Si parla ancora di leggi ad personam, della possibilità di modificare i meccanismi giuridici per superare scogli giudiziari. Massimo Giannini è in prima fila nel registrare ogni possibile sopruso dal parte del presidente del consiglio riguardo a una Costituzione che a qualcuno appare ormai in pericolo.

sabato 16 aprile 2011

Alessandro Scansani

Alessandro Scansani ci ha lasciato. E' stato il fondatore, con Giuliana Manfredi, della casa editrice Diabasis. Scansani è stato un uomo coraggioso, che si è sempre opposto al berlusconismo volgare dei nostri tempi, alla politica squallida dell'interesse personale. Ha auspicato una società civile intrisa di valori autentici e si è sempre battuto per essa.

venerdì 15 aprile 2011

Chiara Cavagna

Chiara Cavagna (1963-2005) è poetessa che unisce l'estroversione del mondo all'introversione delle disarmonie esistenziali. Scrive di lei Stefano Guglielmin: Potrebbe essere un canto francescano, questo, tutto proteso a ringraziare il creato per il suo molteplice fluire, se non fosse che, qui, Dio è assente, perduto per sempre, è il non convocato, il non voluto, l’inascoltato; eppure, la costanza con cui Chiara coltivò il silenzio operoso della poesia e la forza con la quale ella rispose alla sua chiamata, rimettono in gioco la presenza, in lei, di una fede laica, intesa quale fedeltà alla bellezza del vero, pur vissuta in una trama di solitudine e incomunicabilità. Su Lpels una nota di Rosa Salvia e alcune poesie.

giovedì 14 aprile 2011

Maria Pia Quintavalla (Cantare semplice,Tam Tam‘84, Lettere giovani, Campanotto 1990, Il Cantare, Campanotto‘91, Le Moradas, Empiria‘96, Estranea (canzone) Manni 2000, nota di A.Zanzotto, Corpus solum, Archivi‘900, 2002, Album feriale, Archinto 2005, Selected Poems, Gradiva 2008, NY, (bilingue antologia) ha varato la sua nuova prova: China, Effigie, pp. 120, euro 14,00. In un panorama poetico piuttosto stagnante ed esangue, la Quintavalla va controcorrente, con la sua fisicità solida e sanguigna. Un libro da non lasciarsi sfuggire.

Il calcio e l'uomo

Franz Krauspenhaar è uno scrittore e un uomo imprevedibile. Chi lo conosce sa che bisogna diffidare dei suoi proclami di vendetta o della sua rabbia improvvisa: è soprattutto una persona comunicativa e leale, anche se a volte non vuole farlo credere. E poi eclettico: può variare i temi con grande agilità, dalla figura del padre a una partita di calcio: ed è proprio di calcio che parla il suo ultimo libro con i modi e le ragioni di cui rende conto Marilù Oliva in questa intervista da non perdere.

mercoledì 13 aprile 2011

Giappone

La tragedia del Giappone può essere considerata da molte prospettive: il pericolo della tecnologia, l'imprevedibilità della natura, l'efficienza di un popolo capace di riparare in pochi giorni guasti disastrosi. Ma uno degli aspetti che ha più colpito l'attenzione della gente è quel manipolo di operai che ha continuato a lavorare, nonostante tutto, nella centrale maledetta di Fukushima.

martedì 12 aprile 2011

Apologhi

Un genere letterario ormai molto conosciuto dai lettori di Lpels. Attraversano tutto lo spettro dell'umano, con la loro caratteristica ironia, che a volte sconfina in sarcasmo, come questa volta. Un modo per riflettere sulla condizione umana, senza prenderla troppo seriamente.

lunedì 11 aprile 2011

Prove Invalsi

Le prove Invalsi fanno discutere animatamente e Lpels ha cercato di raccogliere posizioni a favore e contro. Sono stati interpellati Roberto Ricci, responsabile del Servizio Nazionale di Valutazione (INVALSI) e Marina Boscaino, insegnante e giornalista, e membro del comitato tecnico-scientifico dell'associazione professionale Proteo Fare Sapere. L'articolo è corredato da altro materiale di approfondimento e da ulteriori interventi sull'argomento.

domenica 10 aprile 2011

Aforismi

Direi che l’aforisma mi è congeniale, congeniale al mio carattere di persona pratica, che mira al centro dei problemi, alla retta fra due punti, ma anche congeniale all’esigenza, in un certo senso goliardica, del sorridere assieme agli altri in un gioco divertente, di divertita competizione. E poi ho sempre ammirato chi fosse in grado di affermare verità profonde senza aver bisogno di sproloqui da pavone forbito.
Parole di Silvana Baroni, che pubblica anche su Lpels.

sabato 9 aprile 2011

Musica e gesto

Ganesh Del Vescovo è un musicista straordinariamente evocativo. In lui si uniscono ispirazioni diverse, riconducibili a varie latitudini spaziali e culturali. La sua è una sorta di musica visiva che coinvolge gesti e posture, come se - e lo ha confidato nel suo sito - fosse lui stesso uno strumento attraverso cui si esprime l'anima profondamente spirituale della musica.

venerdì 8 aprile 2011

Romanzo ligure

Quando una regione diventa un luogo della psiche, quando lo stile raggiunge la perfezione possibile alla nostra creaturalità costitutiva: il risultato è un'opera che si legge d'un fiato, la dimostrazione che in Italia c'è ancora chi conosce la qualità e la trasmette intatta.

Fora di ball

Trecento in mare, tra l'indifferenza dei potenti. Possiamo considerarlo un destino sfortunato, o possiamo entrare nel dramma di persone come noi, fratelli, che hanno lo stesso diritto a vivere, anche se sono nati in Libia o in Tunisia. Fino a quando l'altro sarà per me un estraneo?

giovedì 7 aprile 2011

Claudio Damiani- Poesie

Claudio Damiani è nato nel 1957 a San Giovanni Rotondo. Vive a Roma dall'infanzia.
Ha pubblicato le raccolte poetiche Fraturno (Abete,1987), La mia casa (Pegaso, 1994, Premio Dario Bellezza), La miniera (Fazi, 1997, Premio Metauro), Eroi (Fazi, 2000, Premio Aleramo, Premio Montale, Premio Frascati), Attorno al fuoco (Avagliano, 2006, finalista Premio Viareggio, Premio Mario Luzi, Premio Violani Landi, Premio Unione Scrittori), Sognando Li Po (Marietti, 2008, Premio Lerici Pea, Premio Volterra Ultima Frontiera) e Poesie, a cura di Marco Lodoli (Fazi, 2010).
Ha curato i volumi: Almanacco di Primavera. Arte e poesia (L'Attico Editore, 1992); Orazio, Arte poetica, con interventi di autori contemporanei (Fazi, 1995); Le più belle poesie di Trilussa (Mondadori, 2000). E' stato tra i fondatori della rivista letteraria Braci (1980-84). Suoi testi sono stati tradotti in diverse lingue (tra cui principalmente inglese, spagnolo, serbo, sloveno, rumeno) e compaiono in molte antologie italiane (anche scolastiche) e straniere.

martedì 5 aprile 2011

Amori stretti

Spunti di originalità, geniali intuizioni, passaggi di grande valore letterario, tutto l’affascinante universo degli adolescenti nei 18 migliori racconti selezionati nella prima edizione del premio letterario ArtediParole.
Colpisce, oltre al valore delle composizioni, la varietà con cui gli autori hanno affrontato il tema di un amore stretto, facendo affiorare spunti e idee originali legati alla realtà e in ogni caso estremamente emblematici dei sogni spesso infranti dei giovani di oggi.

Sociologia della giovinezza. Amori stretti. 18 storie under 20, a cura di Gianni Conti, Firenze, Mauro Pagliai Editore, 2010

lunedì 4 aprile 2011

Italiani per esempio

Un maestro elementare italiano ha raccolto le storie, le riflessioni, le confidenze di alunni non italiani incontrati negli ultimi vent’anni di scuola. Un ritratto inedito dell’Italia di oggi e degli italiani.
Un momento della campagna "Il razzismo è una brutta storia" che Feltrinelli promuove nel corso di tutto il 2009 con incontri e dibattiti sul tema attuale e urgente dell'antirazzismo. Troverai il libro - versione condensata di un’opera più ampia che l’Editore prevede di pubblicare nel corso del 2010 - in tutte le librerie Feltrinelli in abbinamento alla borsa "Il razzismo è una brutta storia".


Italiani, per esempio. L’Italia e gli italiani visti dai bambini immigrati. Un libro di
Giuseppe Caliceti

venerdì 1 aprile 2011

CETONAVERDE POESIA 2011

CETONAVERDE POESIA 2011

15-16 luglio, Cetona

Con il contributo di Intesa Sanpaolo

Per gli under 35 è attivo il Premio biennale Cetonaverde Poesia, tra i più autorevoli riconoscimenti dedicati ai giovani. Chi volesse partecipare può inviare gli elaborati entro e non oltre il 15 maggio. Verranno selezionati dieci autori di tutta Italia. Cetonaverde Poesia ha come obiettivo la promozione e la valorizzazione dei migliori talenti della poesia contemporanea in un momento in cui la poesia esprime un irrinunciabile valore anche nella sua pratica etico-sociale. Il Premio si articolerà in tre sezioni: il Premio Internazionale alla Carriera proclamerà un poeta di indiscusso valore internazionale, al cui merito andrà un riconoscimento di 10.000 euro.

lunedì 28 marzo 2011

Cristina Campo

Vittoria Guerrini, in arte Cristina Campo (Bologna 1923, Roma 1977), ormai riconosciuta come una delle voci poetiche più alte del novecento, è stata straordinaria ed originale interprete della più profonda spiritualità insita nella letteratura europea.

Appassionata studiosa di Hofmannsthal, rivisitò il mondo misterioso delle fiabe svelandone le trascendenti simbologie. Fu traduttrice e critica di originale metodologia, enucleando dalle opere letterarie l’idea del destino e il dominio della legge di necessità sulle vicende umane che l’arte esprime in una aurea di bellezza. Appartenne al ristretto nucleo di intellettuali che avviarono l’introduzione di Simone Weil in Italia.

Negli anni cinquanta maturò la sua prima formazione nella Firenze dei grandi poeti del tempo ove conobbe Gianfranco Draghi che la indusse a pubblicare i suoi primi saggi su “ La Posta Letteraria del Corriere dell’Adda e del Ticino”.Dal ’56 si trasferì per sempre a Roma.

Studiosa di spessore leopardiano, stabilì intensi sodalizi umani e spirituali e innumerevoli frequentazioni di grandissimo rilievo, basti menzionare: Luzi, Traverso, Turoldo, Bigongiari, Merini, Bemporad, Bazlen, Dalmati, Pound, Montale, Williams, Pieracci Harwell, Malaparte, Silone, Monicelli e Scheiwiller. Tra i filosofi ricordiamo Elémire Zolla, Andrea Emo, Lanzo del Vasto, Maria Zambrano, Danilo Dolci che sostenne nei momenti difficili, ed Ernst Bernhard che le fece conoscere il pensiero di

Jung, di cui era stato allievo. Fu consulente editoriale, scrisse su importantissime riviste e studiò l’esicasmo, la mistica occidentale ed orientale, i grandi classici e i poeti di ogni tempo. La sua “metafisica della bellezza” la indusse a una controversa e profonda riflessione sulla liturgia, ritenendo la sacralità dei riti e la comprensione del valore della trascendenza efficaci difese dalla minaccia della despiritualizzazione del mondo incombente sulla modernità che secondo la Campo, in una certa misura, è disattenta alla bellezza ed esposta alla vanificazione delle intenzioni. L’architettura culturale e spirituale dell’universo campiano si desume anche dai tanti e ricchi epistolari. In particolare dalle “Lettere a Mita” (la scrittrice Margherita Pieracci Harwell), uno degli epistolari più affabulanti di tutta la letteratura italiana, è infatti possibile ricostruire la storia di un’anima che palpita per l’incanto e la tragedia della vita. Vita che per la Campo è teatro della sfida al destino condotta dalla poesia e dal sacro

venerdì 25 marzo 2011

Bacchiglione blues

Sembra di essere nella Louisiana occidentale, tra fischi di pallottole e uomini senza coscienza. Siamo invece in Italia e questo non è un film. Lungo il corso selvaggio di un fiume in piena, in mezzo a campi di barbabietole, vecchi sfasciacarrozze e cascine abbandonate, tre balordi sequestrano la giovane moglie di un industriale dello zucchero. L'uomo decide allora di risolvere a suo modo la questione, assolda una seconda squadra di banditi e presto la situazione precipita in una serie inarrestabile di colpi di scena. Questa è la profonda provincia rurale del nord-est, dove si annidano personaggi tanto grotteschi quanto verosimili, criminali sprovveduti, bifolchi fuori controllo e proprio per questo capaci di tutto.
Matteo Righetto, Bacchiglione blues, Perdisa Pop

lunedì 21 marzo 2011

Giuseppina Luongo Bartolini

Giuseppina Luongo Bartolini (Altavilla Irpina 1926), poetessa, scrittrice, saggista e drammaturgo, vive a Benevento. Ha pubblicato numerose opere poetiche: Dilemma (1981), L'esca del lucro (1986), Paglia dell'oro (1989), Meraviglia del dove (1994), Bagno della Regina Giovanna (1994), Emblemata (1995), Village/Icóna (1998), Via Crucis per Teresa Manganiello (2000), The Heft of the Wings and Other Poems (2001, New York, prefazione di Luigi Torraca, traduzione con testo a fronte a cura di Emanuel Di Pasquale), Detriti - haiku e altre terzine (2002), Itinerari (2002), Kliskee-Clichè (2002, con testo a fronte in lingua tedesca, presentato ad Hamburg presso la "Casa della Letteratura" dalla poetessa Anny Drescher), Circostances (2004), Album. Poesie dell’amore (2005), La polvere dei calzari (2005), Terra di passo (2006); di saggistica e prosa: Note di didattica per la scuola media (1969), Guida di Benevento e della sua provincia (1981), Questione donna (1986), Strade in città (1991, racconti), Da Via Giudecca al Serralium alla Shoah. Ebrei in Benevento, sec. XII-XVI (2000), ha curato il volume Miscellanea Sannio (2001) Santi di Benevento (2002), Guida di Benevento e della sua provincia (2006, prima ed. 1980); di teatro: Nicolò Franco beneventano (1996, presentato nella Rassegna Città Spettacolo del 1997 diretta da Maurizio Costanzo, nella sezione "Molliche" diretta da Giordano Montecchi), di ricostruzione storica: Salvatore Sabariani (1805-1854) - una vicenda beneventana (1998), Nostra Signora dei Gelsi. La vocazione di Teresa Manganiello (2002). Ha ricevuto numerosi primi premi, i principali: 1983, "Premio di Cultura della Presidenza del Consiglio"; 1987, "Calliope"; 1988, "Rapisardi", "Il Portone"; 1995, "Il Portone", "Castello Doria"; 1997, "Maria Cusani Quasimodo"; 2000, "Aeclanum" per la poesia religiosa inedita; 2001, "Telese Terme Poesia" dove le è stato assegnato il premio speciale delle Edizioni Realtà Sannita di Benevento; 2002, "Sìlarus"; 2006, "L'Ortica". Critico letterario di riviste culturali (Sìlarus e Punto di Vista)conferenziere, collabora a vari periodici in Italia e all’estero. Giovanissima ha collaborato o partecipato alla fondazione delle riviste: “La Selva” diretto da M. Rotili (1948); il “Trillo” (1945); il “Secolo Nuovo” di F. Romano (1950); del “Circolo del cinema” diretto da Luigi Campese e del “Gruppo Selvaggio” di Angela Rosa. Ha curato negli anni '80 la rubrica "Primo Piano" per la tv Canale 28 di G. Donatiello. Promotrice di attività culturali, già presidente provinciale dell'Uciim (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi), presidente fondatrice del "Soroptimist Club" di Benevento, è presidente del "Centro di Cultura Internazionale" (Cicas). È tra i fondatori del "Gruppo Franco" per la diffusione multimediale della poesia. Redattrice capo de "L'Arco" dal 1967 al 1981, critico letterario de "Sìlarus", ha collaborato attivamente con il periodico "Punto di Vista" e collabora col sito "Literary". Sue poesie sono state pubblicate in diverse riviste: "Gradiva", "Clandestino", "Origini", "Calamo", "Astolfo", "Punto di Vista" e "Largo Campo". Suoi testi sono inseriti in diverse antologie edite dalla casa editrice "L'Arco"; nel volume "Poesia donna-mixer", "Ischia" (1994, a cura di Giacomo Migliore), "La conservazione dell'oggetto poetico" (1996, a cura di Domenico Cara), "Il filo di Arianna" (1997). Alcune sue liriche sono state musicate: Il lago dal maestro Cosimo Minicozzi; Agorà dal maestro Antonio Itro. Ha realizzato molti progetti culturali, la più recente Beneventopoesia (2003 e 2006) attraverso la quale ha portato a Benevento prestigiosi nomi del mondo letterario italiano: Luigi Fontanella, Giuseppe Panella, Plinio Perilli, Paolo Ruffilli, Davide Rondoni.

venerdì 18 marzo 2011

Cielo nero

Autunno 1943: Galeazzo Ciano è nel carcere degli Scalzi di Verona, in attesa del processo. Non gli resta più nemmeno una briciola dell’immenso potere che ha avuto, tutti gli amici gli hanno girato le spalle, lui stesso non può e non vuole più niente. Il suo amore-odio nei confronti del suocero, l’artefice della sua folgorante carriera, il Duce, volge sempre di più all’astio viscerale.

Ma nei momenti buoni resta il mattatore che è sempre stato, sbruffone e vanesio, acuto e faceto.

Felicitas Beetz, la giovanissima interprete-spia che i nazisti gli hanno affiancato, non può che innamorarsi di lui. Finge di svolgere i compiti che le sono stati assegnati, e tenta tutte le strade per salvare quest’uomo adulto che la respinge e la affascina. Rischia ogni giorno la morte.

Anche la moglie Edda fa di tutto per salvare quel suo marito così diverso e così lontano da lei: si muove vorticosamente tra il carcere, dove non è più ammessa, la residenza del padre sul lago di Garda e gli incontri con la giovane che ha accesso a Galeazzo e agli alti funzionari nazisti.

Mano a mano che il tempo passa il clima si fa più fosco, e le speranze di salvezza si assottigliano. Con l’approssimarsi dell’esecuzione Ciano, che dalla vita ha avuto tutto, rivela una profondità e una saggezza che non ha mai praticato. Un ritratto inedito e appassionato di uno dei personaggi più controversi della storia italiana.

Giacomo Sartori, Cielo nero, Gaffi ed.

domenica 13 marzo 2011

Seminario

Lunedì 14 marzo, alle ore 17,00, presso la Sala Ferri di Palazzo Strozzi (Firenze), si terrà il seminario del Centro Romantico del Gabinetto Vieusseux dal titolo “Crisi del mito del progresso e dialettica dell’avventura”, in riferimento al romanzo di Jules Verne Un dramma in Livonia (ed. Altrimedia, 2009), a cura e per la traduzione di Giuseppe Panella e Massimo Sestili.

Saranno presenti i curatori, e coordinerà Giovanni Agnoloni.

giovedì 10 marzo 2011

Viaggio sentimentale in Liguria

Viaggiatore in terre lontane, in questo libro Giuseppe Conte fissa il suo sguardo affettuoso ma critico sulla sua Liguria "ispida,celtica,verticale", mettendo da parte sia la tentazione di un approccio squisito sia la generalizzazione sociologica, e per capire la regione si affida agli occhi, alla storia, alle memorie.



Giuseppe Conte, Viaggio sentimentale in Liguria, Philobiblon

lunedì 7 marzo 2011

Requiem

l requiem è una messa secondo il rito liturgico della Chiesa cattolica eseguita e celebrata in memoria del defunto. Può essere anche utilizzata come servizio funebre, in particolare nel caso di funerali solenni, c'è anche l'uso di eseguirla come parte della liturgia nel giorno dei Defunti, che vengono commemorati il 2 novembre. Secondo la religione cattolica le messe offerte in memoria dei defunti che si trovano in Purgatorio possono abbreviare la loro permanenza di espiazione, a favore di un più celere passaggio al Paradiso.
Il requiem è anche una composizione musicale che utilizza gli inni propri dei riti cattolici (o altro cerimoniale religioso) con una trama musicale. Mentre i vari testi della messa, quali l'Introito o il Graduale cambiano di giorno in giorno secondo il calendario liturgico, nella messa esequiale questi testi sono sempre fissi. Si tratta di testi drammatici nella loro rappresentatività e, in quanto tali, hanno attirato l'attenzione e ispirato non pochi compositori.

venerdì 4 marzo 2011

Storia linguistica dell’Italia disunita

Un ritratto ironico e leggero della grammatica e del vocabolario della disunione italiana, a cominciare dalle aggressive formule usate da italiani contro altri italiani. Che non risparmiano neppure il nome del paese, apertamente deriso attraverso parole come "Italietta", "italioti", "italico", "italiesco" o locuzioni come "Italia alle vongole" e "all'italiana". Di questi e di tanti altri stereotipi negativi (da "terrone2 a "polentone", da "sudici" a "lumbard", da "beduino" nel senso di 'meridionale' a "baluba" nel senso di 'settentrionale') è ricostruita una storia divertente oltre che istruttiva. Il libro discute anche della faziosità attribuita a Dante; confronta i problemi linguistici della giovane Italia unita del 1861 con quelli di oggi, spiegando perché gli italiani non capiscono le parole dell'inno nazionale; descrive Roma come capitale "alla matriciana", anzi come "capoccia"; tratteggia le diverse immagini del paese che emergono dai neologismi di origine dialettale.

Pietro Trifone, Storia linguistica dell’Italia disunita, Bologna, Il Mulino, 2010

domenica 27 febbraio 2011

Pär Fabian Lagerkvist

Pär Fabian Lagerkvist (Växjö, 23 maggio 1891 – Stoccolma, 11 luglio 1974) è stato uno scrittore svedese, premio Nobel per la letteratura nel 1951. Poeta, drammaturgo e autore di romanzi e racconti, è uno dei più noti classici svedesi. Gli anni di esordio sono caratterizzati dall’interesse per le avanguardie, dalla violenza espressionistica di poesie che riflettono gli orrori della guerra e da una produzione teatrale influenzata dallo Strindberg mistico e surreale. Le sue opere, anche le più pessimistiche, sono dettate dalla necessità di affermare i valori fondamentali della vita e dalla costante ricerca di un ateo che non riesce a superare il vuoto lasciato da una fede perduta. Vinse il premio Nobel grazie al romanzo "Barabba" per il suo vigore artistico e per l'indipendenza del suo pensiero con cui cercò, nelle sue opere, di trovare risposte alle eterne domande che l'umanità affronta[1]
Il suo romanzo più famoso è Dvärgen del 1944, che venne tradotto in lingua inglese nel 1945 da Alexandra Dick con il titolo: The Dwarf (il nano).

mercoledì 23 febbraio 2011

Niente andrà perduto

essendo il tutto scaturito
dal ventre d’Iddio
alla fine dei tempi
il tutto ritornerà nel suo ventre
niente andrà perduto
tutto sarà gioiosamente salvato

Luigi di Ruscio, Fermo 1930- Oslo 2011

venerdì 18 febbraio 2011

Incontri

Domenica 20 Febbraio, ore 11,00

Libreria Centofiori, Piazzale

Dateo 5 Milano

Alan D. Altieri presenta


Sarà presente l'autore

martedì 15 febbraio 2011

Carla De Angelis

Nata a Roma nell’ottobre del 1944, Carla De Angelis ha pubblicato i primi versi nel 1962. È Cavaliere al merito della Repubblica Italiana dal 1995. Sue poesie sono presenti in diverse antologie edite da Aletti, da Perrone e da Estroverso. Con Fara ha pubblicato la raccolta di poesie Salutami il mare, il libro dialogato con Stefano Martello Diversità apparenti (i due libri sono stati vincitori e finalisti in vari premi) e, sempre con Martello, a curato il libro di testimonianze Il resto (parziale) della storia. Sue sillogi sono inserite nelle antologie Il silenzio della poesia (2007) e in Poeti profeti? (2008). Altri suoi versi sono stati recentemente pubblicati in Demokratica (Limina Mentis, 2010). Fa parte della redazione di Kolibris, casa editrice di Chiara De Luca.

giovedì 10 febbraio 2011

Davide Barilli

Davide Barilli Scrittore parmigiano, è pronipote d'arte e di letteratura (vedi Bruno Barilli). Redattore della Gazzetta di Parma, nel 1989 ha pubblicato il suo primo romanzo 'La fascia del turco', recensito con interesse, tra gli altri, da Giacinto Spagnoletti, Giovanni Giudici e Giorgio Cusatelli. Con i suoi racconti ('La casa sul torrente e 'Poltrona per acqua', ha confermato il suo talento, costruendo storie raffinate e originali. Con 'Musica per lo zar', la cui idea iniziale nacque da un manoscritto di un suo lontano parente che all'epoca dei fatti aveva veramente girato la Russia suonando in un'orchestrina ai tempi della Rivoluzione bolscevica, Barilli si discosta dai precedenti romanzi collocandosi nel genere picaresco. Con 'Le cere di Baracoa' torna a mescolare le storie, tra immaginazione e memoria, raccontando le peripezie dell'io narrante nella Cuba più povera e polverosa, sulle tracce dell'ombra di un personaggio realmente esistito tornato in Italia dopo mezzo secolo per vendicarsi di un tragico fatto accaduto alla fine della seconda mondiale.

martedì 8 febbraio 2011

La bambina che imparò a non parlare

Scrivere un libro sul silenzio è osare. Una figlia senza nome perde il padre all’età di sei anni e comincia a vivere nei mondi che la madre, eccentrica scrittrice, costruisce per lei con le parole. La madre esorcizza il lutto allontanando la realtà dalle parole, la figlia lo dimentica. Di giorno non si cercano: una è alla macchina da scrivere, con la sua tazza di caffè turco, l’altra, a letto fino a tardi, occupa le sue giornate immaginando la vita. La notte si ritrovano, dormono nello stesso letto, abbracciate, con le gambe intrecciate. Trovando un giorno la pipa del padre, il suo tabacco, i suoi dischi, i suoi documenti, le sue lettere, la bambina si identifica con lui e comincia a guardare la madre in modo diverso.
Yasmine Ghata, La bambina che imparò a non parlare, Del Vecchio

giovedì 3 febbraio 2011

Un'innocente crudeltà

È impossibile, leggendo i racconti di Silvina Ocampo, non concordare con Borges che li definiva di una "innocente crudeltà" soprattutto quando riguardano l'infanzia, tema prediletto dall'autrice che lo coniugava alla morte, a un sotterraneo erotismo, a un umorismo lieve e sinistro e al repertorio di tabù, paure, segreti e sospetti racchiusi nel cerchio in apparenza protettivo della famiglia. Il filo conduttore di questa antologia è appunto rappresentato da bambini e bambine narrati senza concessioni al mito dell'infanzia come "età d'oro" e intenti a spiare il mondo dietro porte socchiuse, a decifrarlo, a commettere serafici delitti quanto a esserne vittime. Il tutto illuminato da uno sguardo di straordinaria originalità e dalla splendida scrittura della più grande autrice argentina del '900.

lunedì 24 gennaio 2011

Terre alte

"Poesia, entusiasmo e adrenalina": è questa la montagna raccontata da Carlo Grande. È lo scenario della Sainte-Victoire che rapisce Cézanne, o la luce dolce sulle vigne descritta da Pavese. È un possibile antidoto al rituale moderno della velocità, "un silenzio di voci che bisbigliano" e che svelano una natura archetipica e indicibile. Ma sono anche i luoghi di una fatica quotidiana e paziente che si perde nel tempo, forre oscure e minacciose come le Forche Caudine o la gola di Roncisvalle, vette himalayane che attirano l'uomo nella "zona della morte". Sono le montagne da sempre teatro di lotte e invasioni: da Annibale che varcò le Alpi allo sterminio dei catari, fino alla Resistenza ai nazifascismi e alla pacifica opposizione alle mostruose gallerie della TAV. In un sottile gioco tra parola e allusione, scrittura e immaginazione, Grande ci prende per mano e, in compagnia di Herzog, Buzzati, Thoreau, Mann, Rigoni Stern, ci invita a riscoprire il gusto dell'andare a piedi e del "salire", accettandone i rischi e le avventure: "Per non cancellare il proprio paesaggio interiore e perdere così la gioia di vivere".

Carlo Grande, Terre alte, Ponte alle grazie

domenica 23 gennaio 2011

Undici decimi

“Una singolare geologia dell’anima… Le vene delle antiche rocce – studiate, cercate, amate e spezzate a colpi di martello dal protagonista di questo romanzo, in un impulso di conoscenza che è anche involontaria distruzione di ciò che si analizza – diventano le vene in cui pulsano i desideri e le emozioni del cuore, i graffiti e le cicatrici incise nel profondo dalla crudeltà della vita, i minacciosi strati della terra pronti a franare in sismi devastanti… (C.Magris su Undici Decimi di Alessio Torino,Minimum fax)

lunedì 17 gennaio 2011

I custodi del talismano

Di epoca in epoca gli eletti si tramandano, da maestro a discepolo, un segreto. Il talismano è un’arma invicibile che potrà essere usata soltanto quando nessun uomo potrà più salvare
il mondo dal male.
V.Binaghi, I custodi del talismano, Sottovoce

venerdì 14 gennaio 2011

Ti voglio credere

L’ispettore Maria Dolores Vergani è agli arresti domiciliari a Milano, indagata per omicidio volontario dopo aver accoltellato una donna nei boschi della Valle d’Aosta. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Rinchiusa in casa, assediata da immacolati mazzi di fiori, è alla ricerca di una verità i cui confini sono incerti. In Questura a Milano arriva la notizia del suicidio di una giovane dal ponte di viale Forlanini. Il poliziotto Achille Maria Funi decide di informare subito la Vergani, sentendosi irrimediabilmente legato a lei e alla sua perizia professionale. Mentre il caso appare sin dall’inizio un vero e proprio rompicapo, nel quartiere di San Siro vengono ritrovate tre croci maestose piantate nel terreno, un enigmatico Golgota scoperto nel giardino della villetta di una famiglia perbene. A breve compaiono croci analoghe in altre città, una Via Crucis sinistra di cui una delle stazioni nasconde un cadavere. Ancora una giovane donna, martoriata nel corpo e nell’anima, vittima di un’idea irraggiungibile di perfezione, inflitta con un digiuno che aspira all’ascesi. Mentre Funi tenta di imbrigliare le sue intuizioni, Maria Dolores si avvita in una spirale di pensieri nella quale si confondono ricordi falsati e percezioni incerte, la Giustizia e la Verità. Non sempre facce della stessa medaglia. Prigioniera della più difficile delle indagini – la sua colpevolezza o la sua innocenza – la Vergani dovrà ripensare anche al proprio senso di giustizia.

E. Bucciarelli, Ti voglio credere, Colorado Noir/Kowalski

lunedì 10 gennaio 2011

Meritocrazia

Il termine "meritocrazia" fu usato la prima volta da Michael Young nel suo libro "Rise of the Meritocracy" (1958). Il termine era destinato a un uso dispregiativo, e il suo libro era lo scenario di un futuro distopico in cui la posizione sociale di un individuo è determinata dal suo quoziente intellettivo e dallo sforzo. Nel libro, questo sistema sociale fondamentalmente conduce a una rivoluzione sociale in cui le masse rovesciano l'élite, che era divenuta arrogante e scollegata dai sentimenti del pubblico. Malgrado l'origine negativa della parola, ci sono molti che credono che un sistema meritocratico è un buon sistema sociale. I sostenitori della meritocrazia argomentano che un sistema meritocratico è più giusto e più produttivo degli altri sistemi, e che garantisce la fine di discriminazioni fondati su criteri arbitrali di sorta, come sesso, razza o rapporti sociali. D'altro canto i detrattori della meritocrazia argomentano, al contrario, che l'aspetto distopico centrale dell'idea di Young — l'esistenza di una classe meritocratica che monopolizzi l'accesso al merito e i simboli e il metodo esaminatore del merito, e di conseguenza perpetui il proprio potere, status sociale e privilegi. Nel redigere la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti, Thomas Jefferson dipese pesantemente dal Capitolo Quinto di "Due trattati sul governo" di John Locke, che concepisce una società in cui il fondamento di tutte le proprietà è esclusivamente il lavoro esercitato dagli uomini. Locke sosteneva che l'acquisizione di proprietà non era moralmente sbagliata, se avveniva attraverso lo sforzo di un lavoro e se era al fine di soddisfare i bisogni immediati dell'individuo. Così, dice Locke, la società è necessariamente stratificata, ma per il merito non per la nascita. Questa dottrina di operosità e merito invece di ozio ed eredità come fattore determinante in una società giusta si poneva contro la monarchia e aristocrazia, e i loro lacchè, in favore di un sistema repubblicano e rappresentativo. Spesso, gli oppositori del concetto di meritocrazia sostengono che caratteristiche come intelligenza e sforzo non sono misurabili con accuratezza. Perciò, dal loro punto di vista, qualsiasi attuazione di meritocrazia necessariamente comporta un alto grado di supposizione ed è, di conseguenza, imperfetto.

venerdì 7 gennaio 2011

I borborigmi di un'anima

Un altro Manganelli inaspettato. Dopo il Manganelli intimo, dolcissimo, disperato e disperante delle lettere familiari, ecco il Manganelli amico affettuosissimo, a volte goliardico, ma sempre onesto e sincero, proprio lui che aveva fatto della menzogna il cardine della sua vita. Nelle lettere all’amico carissimo e mentore, Luciano Anceschi, Manganelli si presenta con i suoi marasmi, le sue angosce, ma anche con la sua capacità dissacratoria che tutti ben conosciamo, al punto di riuscire a dissacrare se stesso. Non teme il giudizio del “Magister”, ma anzi forse lo ricerca, forse solo sotto la sua ala protettiva Manganelli riesce a trovare, a volte, un minimo di pace.

G. Manganelli, I borborigmi di un'anima, Nino Aragno ed.

mercoledì 5 gennaio 2011

Minuta di silenzio

Forse questa poesia può parzialmente ma significativamente riassumere la paetica di un autore che ha una mano felice e un suono disteso che scorre sui ciottoli levigati di in torrente e sa creare increspature inattese e visivamente memorabili: “… Scrivere sulla sabbia / è gesto romantico, meglio le glosse: / tatuate dal sole con certezza” (da Minuta di silenzio, poesia che chiude splendidamente il libro). (Luca Ariano)

Lorenzo Mari, Minuta di silenzio, L'arcolaio

domenica 2 gennaio 2011

Anno nuovo

Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani dell Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da Sant'Eligio (morto nel 659 o nel 660), che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro: "A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l'andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l'usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica".

Nel Medioevo, molti paesi europei usavano il calendario giuliano, ma vi era un'ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell'anno. Per esempio dal XII secolo fino al 1752 in Inghilterra e in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo (giorno dell'Incarnazione e usato a lungo anche a Pisa ed in seguito a Firenze) mentre in Spagna fino all'inizio del 1600 il cambio dell'anno era il 25 dicembre, giorno della Natività. In Francia fino al 1564 il Capodanno veniva festeggiato nella domenica di Resurrezione (chiamato anche stile della Pasqua), a Venezia (fino alla sua caduta, avvenuta nel 1797) era il 1º marzo mentre in Puglia, in Calabria e in Sardegna lo si festeggiava seguendo lo stile bizantino che lo indicava al 1º settembre, tant'è vero che in sardo settembre si traduce Caputanni (dal latino Caput anni).

Queste diversità locali (che, specialmente nel Sacro Romano Impero variavano spesso da città a città), continuarono anche dopo l'adozione del calendario gregoriano. Solo nel 1691 papa Innocenzo XII emendò il calendario del suo predecessore stabilendo che l'anno dovesse cominciare il 1º gennaio, cioè secondo lo stile moderno o della Circoncisione. L'adozione universale del calendario gregoriano fece sì che anche la data del 1º gennaio come inizio dell'anno divenne infine comune.