Augusto Del Noce (Pistoia, 11 agosto 1910 – Roma, 30 dicembre 1989) è stato un politologo, filosofo e politico italiano di ispirazione cattolica.
È stato titolare della cattedra di "Storia delle dottrine politiche" all'Università La Sapienza di Roma.
Studioso del razionalismo cartesiano e del pensiero moderno (Hegel, Marx), analizzò le radici filosofiche e teologiche della crisi della modernità, ricostruendo con cura le contraddizioni interne dell'immanentismo.
Dimostrò l'incompatibilità tra il cristianesimo e tutte le forme di supposta liberazione immaginate dalle ideologie contemporanee: marxismo, umanesimo, ed altri sistemi di pensiero che propugnavano la liberazione secolare dell'uomo ("solo il Redentore può emancipare"). Sostenne tenacemente, per tali motivi, l'impossibilità del dialogo tra cattolici e comunisti e previde il "suicidio della rivoluzione" (1978). Fiero antifascista e studioso del fascismo, dimostrò come tale ideologia fosse in continuità con il comunismo e fosse anch'esso un momento della secolarizzazione della modernità. Mostrò inoltre i molti punti di contatto tra il fascismo e il pensiero dei sessantottini.
Filosofo della politica, preconizzò la crisi del socialismo reale, mentre esso viveva la sua massima espansione a livello mondiale. Argomentò che tale sistema, da una parte applicava coerentemente la filosofia di Marx, ma dall'altra negava le premesse del marxismo: ciò in quanto, mostrava Del Noce, lo stesso sistema di Marx si basava su una contraddizione (tra dialettica e materialismo storico). Ribadiva infine la necessità dei valori di verità e di moralità.
Diresse la collana «Documenti di cultura moderna», dell'editore torinese Borla (poi passata alla Rusconi) proponendo al pubblico italiano autori come Marcel de Corte, Titus Burkhardt, Manuel García Pelayo, Hans Sedlmayr ed Eric Voegelin.
Nel 1984 fu eletto senatore nelle file della Democrazia Cristiana.