Tempus fugit, così stava scritto sul quadrante dell'orologio a pendolo che rintoccava ogni quarto d'ora nella casa che fu di noi bambini. Quella scritta, non solo imparammo a decifrarla presto ma, presto iniziammo a dare una mano alla corsa del tempo spostando, così per gioco, le lancette in avanti. C'è un tempo che fugge e uno immobile, un tempo per la vita e uno per ciò che sarà dopo della vita. Allora non lo capivamo, oggi guardiamo con ansia crescente la fuga del tempo sperando sempre che c ne sia almeno ancorà un po.