In campo musicale, la frottola è il genere predominante di canzone popolare italiana nel corso di tutto il XV secolo e degli inizi del XVI secolo. Il maggior numero di frottole furono composte dal 1470 al 1530.
Mentre frottola è un termine generico per una composizione di quel genere, molte varianti sono state realizzate, come ci si può attendere da un genere che è stato in auge per circa 100 anni. Generalmente una frottola è una composizione per tre o quattro voci (ancora di più verso la fine del periodo) con la voce dal tono più alto che conteneva la melodia; spesso le voci erano accompagnate da uno strumento musicale. Il poema ha generalmente una rima (o ripresa) secondo lo schema ABBA e la stanza (o strofa) si sviluppa con la rima CDCDDA o CDCDDEEA; esistono pertanto molte varianti nella composizione della frottola. Nella frottola musicale si tende a ripetere, alla fine della strofa, tutta o in parte la ripresa.
Molto probabilmente le forme poetiche dei testi derivavano dalla forma ballata del XIV secolo, però la musica mostra una certa semplificazione rispetto a quella del tardo XIV secolo.
Musicalmente, la frottola evita la complessità della scrittura contrappuntistica, preferendo la semplicità della musica omofonica, un ritmo chiaro e ripetuto e una melodia lineare. Lo stile è fortemente sillabico e declamatorio (non mancano però fioriture melodiche e melismi): non è da escludere che le frottole fossero talvolta inserite in commedie, tragedie ed altri generi scenici, anche se non composte appositamente per questi usi. Si ricorre anche all'hemiola. Questa forma fu propedeutica non soltanto al madrigale ma anche ad altre forme dell'epoca del barocco come la monodia.