Lo scrittore, traduttore, saggista e appartenente alla Academia Mexicana de la Lengua, Carlos Montemayor è morto questa domenica alle 3:35 dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Carlos Montemayor si era distinto per essere un attivista impeganto nella lotta per la giustizia sociale.
Tra i vari riconoscimenti aveva vinto i premios internazionali "Juan Rulfo", per il suo racconto "Operativo en el trópico"; "Xavier Villaurrutia", Las llaves de Urgell; "José Fuentes Mares", Abril y otras estaciones, e il premio Colima di narrativa con Guerra en el paraíso.
Lo scorso 15 dicembre aveva ricevuto il Premio Nacional de Ciencias y Artes 2009 nel campo della Letteratura e Linguistica.
Il suo lavoro creativo e multidisciplinare includeva – oltre alle sue collaborazioni con La Jornada – la pubblicazione il prossimo 2 marzo del suo libro La violencia de Estado en México.
Montemayor aveva fatto parte ultimamente della Comisión de Intermediación cinsieme a Samuel Ruiz e altri intellettuali. Il gruppo aveva come fine la promozione del dialogo tra l’ Ejército Popular Revolucionario (EPR) e il Governo Federale. La Commissione si era sciolta lo scorso aprile dopo aver verificato che non esisteva la volontà del governo di chiarire la sparizione di Reyes Amaya y Cruz Sánchez appartenenti alla formazione armata.
Il suo scritto più famoso, "Guerra nel paradiso’, è il racconto forse più veemente della repressione della guerriglia guidata da Lucio Cabanas negli anni ’70.
In Italia sono stati pubblicati tra gli altri Guerra nel Paradiso, Chiapas: la rivoluzione indigena e La Danza del serpente.