venerdì 9 gennaio 2009

Zibaldone

Scritti che datano 1827,1828,1829 eppure sembrano pensati oggi come questo
"N. N. legge di rado libri moderni; perchè, dice, io veggo che gli antichi a fare un libro mettevano dieci, venti, trent’anni; e i moderni, un mese o due. Ma per leggere, tanto tempo ci vuole a quel libro ch’è opera di trent’anni, quanto a quello ch’è opera di trenta giorni. E la vita, da altra parte, è cortissima alla quantità di libri che si trovano. Onde ec. (17 Gennaio 1829)."
riflessioni urgenti che ci coinvolgono ancora duecento anni dopo