sabato 31 gennaio 2009
Valerio Magrelli
La poesia è come una fucina in cui si fondono materiali diversi, eterogenei. Il poeta, come il fabbro (non sfugge l'etimo che rimanda al poiein greco), maneggia una materia bruta, grezza, disordinata, caotica e cerca di darle una forma, forse immaginata, forse già presente nelle cose ma comunque ricercata come unica via per poter modellare la lingua. Valerio Magrelli parlando di poesia con Luigia Sorrentino, ci svela il suo rapporto con l'arte della parola.