La Conversione di San Paolo (o Conversione di Saulo) è un dipinto ad olio su tavola di cipresso di 237 x 189 cm, realizzato tra il 1600 e il 1601 dal pittore Caravaggio. Di proprietà della famiglia Odescalchi di Roma, è chiamato anche Caravaggio Odescalchi per distinguerlo dalla seconda versione del dipinto conservato nella Cappella Cerasi della basilica di Santa Maria del Popolo a Roma.
Le spiegazioni della realizzazione di due opere differenti che gli storici forniscono sono due. La prima si basa su quanto affermò il pittore e biografo Giovanni Baglione, acerrimo rivale del Caravaggio, che scrisse che i primi dipinti realizzati «non piacquero al padrone» e che «se li prese il Cardinal Sannesio». D'altro canto, la mancanza di fonti conosciute in merito ad un possibile rifiuto teologico o stilistico delle opere, ed il fatto che il Cerasi, morto nel 1601, potrebbe non aver mai visto le opere completate, fanno pensare gli storici anche ad un'altra ipotesi. Quella cioè che i due dipinti non siano stati più ritenuti idonei dallo stesso Caravaggio in seguito al completamento dei lavori di restauro della Cappella, dai quali derivò una nuova e più ridotta spazialità architettonica.