Vittorio Fabbri, la sua storia convergente con un'altra: quella di un omicidio avvenuto vent'anni prima in Spagna, a Salamanca. Vittorio non ha più messo piede in questa città, fino ad oggi. In regioni dove il cielo è una lama che cade a picco e trancia l'orizzonte, si dipana la vicenda di un'indagine che non convince. Il non credere alle versioni ufficiali fornite, al tempo, dalla polizia del luogo getta il protagonista in un vortice. Ciò che dapprima era il vortice della curiosità investigativa si trasfigura in quello della non accettazione dell'evidenza. Toni vicini ad una suggestione magica di ispirazione junghiana paragonano il noir di Riccardo Ferrazzi a Il viaggio premio di Julio Cortázar. Ma Gli occhi di Caino è anche una storia di polvere, d'omicidio e di sole, grazie alla quale l'autore dà prova di finezza e maestria. Sapori iberici e l'inevitabilità di un sentore da Santa Inquisizione soffocano il lettore sino all'ultima parola scritta.
Riccardo Ferrazzi, Gli occhi di Caino, Eumeswil Edizioni, 2009.