O davanti all'oceano dell'infelicità rifiutarsi e dire di no?
Cosa ci tiene legati alla vita? Come può, quella scelta non nostra di metterci al mondo, diventare un attivo, quotidiano prendere nelle nostre mani noi stessi, il nostro esistere, per farne scudo e arma e, nel vortice delle cose, aratro e seme per costruire laddove il nulla vorrebbe annientare?