Ferruccio Parazzoli, Inventare il mondo, Garzanti Libri, 2009
Oltre che donarci il piacere del bello, l'arte ci aiuta a conoscere e sperimentare la realtà, a cominciare da noi stessi. Un particolare e straordinario strumento di conoscenza ce lo offrono le storie, che prendono la forma del racconto o del romanzo. Interrogandosi sulle tecniche e sul significato profondo del narrare, Ferruccio Parazzoli compone un "contro-manuale", o un "anti-manuale" di scrittura. Esplora il limite che separa l'arte dalla realtà. Porta alla luce i fili sottili che collegano le parole e le cose, i nomi e le persone. Insegue l'istante in cui il flusso inesauribile del mondo si fissa nella forma dell'opera. Partendo dalla pratica e non dalla teoria, Parazzoli esplora la cassetta degli attrezzi dei grandi maestri della letteratura, da Dostoevskij e Tolstoj a Kafka, da Proust e Celine a Joyce e Beckett, da Ernest Hemingway a Ingeborg Bachman. E ci spiega perché - e come - le loro opere riescono a mordere insieme la realtà e l'anima del lettore. "Inventare il mondo" è una vibrante testimonianza dell'artigianato indispensabile a ogni pratica artistica: un mestiere fatto anche di applicazione, e magari di trucchi e illusionismi. Al contempo, getta lo sguardo oltre l'opera, là dove, tra nostalgia e speranza, pare aprirsi spiraglio verso ciò che ci trascende.(dalla quarta di copertina)