mercoledì 5 novembre 2008

La miseria dei malvagi impuniti

Severino Boezio, filosofo non originale, riutilizzò varie fonti, fra cui il Protrettico di Aristotele (giuntogli in qualche riproduzione del'epoca) per comporre la sua opera più famosa il "De consolatione philosophiae"; scritto in forma di dialogo con una donna (la filosofia) che viene a consolarlo della sua situazione di prigioniero ingiustamente condannato a morte, si occupa del problema del male, della giustizia, della provvidenza e della preveggenza divina.
Vale la pena leggere alcune pagine, lontane sì, ma che possono ancora dire qualcosa all'uomo del duemila