giovedì 30 ottobre 2008

Andrea Sartori

Un bel racconto del giovane scrittore, che rende con una storia di quotidiana allucinazione l'idea di una patologia che potrebbe anche essere semplicemente una visione delle cose e della vita umana. La merda come il simbolo di una condizione di fragilità invincibile, una resa al ciclo inesorabile della natura.